
Un'altra tragedia ha colpito l'Indonesia con l'eruzione del Monte Marapi, uno dei suoi vulcani attivi. Undici escursionisti sono stati trovati morti vicino al cratere dopo una drammatica eruzione avvenuta lo scorso fine settimana. I soccorritori sono riusciti a salvare altre tre persone, ma le ricerche dei 12 dispersi sono state sospese a causa di una nuova eruzione.
Al momento dell'eruzione nella zona si trovavano 75 alpinisti, ma la maggior parte è stata evacuata in sicurezza. Il monte Marapi ha scagliato cenere nel cielo fino a 3 km, costringendo le autorità a dichiarare l'allerta al secondo livello più alto. Ai residenti era severamente vietato avvicinarsi entro 3 km dal cratere.
Le riprese video dell'eruzione offrono uno scorcio sorprendente di un'enorme nuvola di cenere vulcanica che si diffonde nel cielo, coprendo auto e strade di sottile polvere grigia. Situato sull’isola di Sumatra, all’estremità occidentale dell’Indonesia, il monte Marapi, alto 2.891 metri, ricorda in modo toccante la potenza e la pericolosità dell’“Anello di Fuoco del Pacifico”, una regione soggetta ad intensa attività vulcanica e sismica. I residenti ora devono affrontare un severo divieto di avvicinarsi alla zona di pericolo, testimoniando le tragiche conseguenze di questa devastante eruzione.