
Il presidente della Russia Vladimir Putin ha annunciato di aver firmato un decreto di mobilitazione parziale per raggiungere gli obiettivi della sua guerra sul suolo ucraino; assicura che gli obiettivi non sono cambiati. Una misura che gli occidentali definiscono “un segno di debolezza della Russia”.
In un discorso televisivo mercoledì 21 settembre, il presidente Vladimir Putin ha annunciato una “mobilitazione parziale” dei russi in età da combattimento, aprendo la strada a una grave escalation nel conflitto in Ucraina.
Il ministro della Difesa russo Sergei Kuzhugetovich Shoigu ha chiarito che i 300.000 riservisti interessati dall’ordine di mobilitazione rappresentano appena “l’1,1% delle risorse mobilitabili”.
Mosca si dice pronta a usare tutti i mezzi necessari per proteggersi. Il presidente Putin ha addirittura lasciato intendere di essere pronto a usare le armi nucleari per difendere la Russia dall’Occidente, che accusa di essere determinato a distruggere il Paese.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha dichiarato di “non credere” all'uso delle armi nucleari da parte di Mosca nella guerra in Ucraina, dopo che Vladimir Putin ha minacciato nel suo discorso.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto alla comunità internazionale di “esercitare la massima pressione” sul presidente russo, che si è detto pronto a usare “tutti i mezzi” del suo arsenale contro l’Occidente.
Il presidente americano Joe Biden, dal canto suo, ha denunciato, dal podio dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, le minacce “irresponsabili” di Vladimir Putin su un possibile utilizzo delle armi nucleari e ha accusato Mosca di violare i principi fondamentali della Carta dell'Onu.